Turchia

Özgür Kazova, lavorare senza padrone ad Istanbul

Una intervista agli operai della fabbrica recuperata Özgür Kazova, che si trova oggi di fronte ad un pesante attacco. Martedì 27 è infatti prevista la sentenza definitiva sul possesso dei macchinari,

La Ozgur Kazova è la storia di un gruppo di uomini e donne, operai di una fabbrica tessile e lavoratori precari, che ha fatto della solidarietà e dell’autogestione una concreta sperimentazione, per costruire una risposta collettiva ed innovativa alla crisi, all’autoritarismo e all’assenza di libertà. read more »

¡Si, podemos! Imprese recuperate dai lavoratori nell'emisfero settentrionale durante la crisi attuale

Da quando è iniziata la crisi finanziaria e economica nel 2008 varie aziende chiuse in Unione Europea -Italia, Francia, Grecia- e in Turchia ed Egitto, sono state occupate dai loro lavoratori e lavoratrici. Comune in America Latina, il recupero delle imprese costituisce una novità per i paesi dell'emisfero settentrionale del mondo, dove -tralasciando casi isolati e eccezionali- azioni del genere non avvenivano da oltre quarant'anni. In questo articolo dapprima si definiranno i criteri per distinguere tra imprese recuperate da lavoratori e lavoratrici da una parte e cooperative tradizionali e/o cosiddetti workers’ buy-outs dall'altra, ovvero imprese acquisite dai lavoratori durante la crisi. Verranno in seguito descritti e analizzati varî recuperi nei paesi menzionati, individuando caratteristiche comuni e differenze.
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Lavorare senza padroni in Europa

Cinque esperienze di autogestione produttiva nello spazio euro-mediterraneo: da Marsiglia a Salonicco, da Istanbul a Roma e Milano, un viaggio nelle sperimentazioni di lavoro senza padroni

C’è un elefante che in Francia si è trasformato in un simbolo di lotta. E’ l’elefante conosciuto come logo di un famoso thè prodotto a livello locale, da oltre 120 anni, nello stabilimento della fabbrica Fralib a Gemenòs, nell’area metropolitana di Marsiglia, a poco più di venti chilometri dalla città. La multinazionale Unilever, proprietaria del marchio Thè Elephant e del marchio Lipton, ha deciso di chiudere lo stabilimento nel settembre 2010 per delocalizzare la produzione in Polonia, alla ricerca di una mano d’opera più a buon mercato. Ben 182 lavoratori son rimasti senza lavoro, ma hanno reagito prontamente occupando la fabbrica. Da quel momento hanno cominciato a lottare, sostenuti dal sindacato, rivendicando non solo i salari arretrati, ma anche il diritto a mantenere il proprio posto di lavoro autogestendo la produzione. Assieme a tutto questo, hanno lanciato e fatto vivere una campagna di boicottaggio della Lipton e Unilever a livello transnazionale. read more »