1. Eloisa Cartonera: la cooperativa che ricicla il cartone per farne libri unici al mondo

    Pubblicare libri che sono ormai dei classici della letteratura latinoamericana e non solo, con una rilegatura che usa per le copertine il cartone comprato dai cartoneros, le persone che per guadagnarsi da vivere,durante la notte girano per le strade di Buenos Aires a raccogliere scatoloni fuori dai negozi per poi rivenderlo a peso. Questa l’idea vincente di Eloisa Cartonera, una casa editrice porteña, che quest’anno spegne 10 candeline. read more »

  2. Lavoro e autogestione: la via argentina

    La notte del 19 dicembre 2001 prima a Buenos Aires e poi in tutte le maggiori città e piccoli paesi dell’Argentina, la gente esausta, senza un’organizzazione né un leader, scese in strada a protestare con lo slogan ¡Que se vayan todos! (che se ne vadano tutti). Todos, perché nessuno fino ad allora era riuscito a dare risposte alla nazione ricca di risorse naturali ma sull’orlo del baratro. read more »

  3. 1 maggio: Bauen, diritti del lavoro e aziende recuperate

    Buenos Aires Una Empresa Nacional ovvero Bauen. Si chiama così adesso uno degli hotel storici della città porteña che ha resistito alla famigerata crisi che il paese ha dovuto attraversare nel 2001. Una resistenza fatta di lotte e richiesta di giustizia sociale portate avanti dai suoi dipendenti. Grazie alla loro tenacia adesso il Bauen infatti è una delle circa 200 imprese recuperate del paese latinoamericano, i suoi lavoratori ora sono a pieno titolo soci della cooperativa che lo gestisce. read more »

  4. Il potere operaio di cambiare vita

    Fino a poco più di due anni fa, la Allocco era la prima impresa argentina nella produzione di macchine per l’industria dell’olio. La stratosferica impennata della coltivazione di soja non le ha portat

  5. Ri-Maflow, un anno fuori dal mercato

    Reportage. La fabbrica di Trezzano sul Naviglio festeggia il primo anniversario della nuova era. Tra riciclo, co-working e autogestione

    Sembra facile, invece è un’impresa straordinaria. Bisogna risalire il naviglio grande in secca, non farsi fuorviare dal ponte gobbo di Trez­zano, scivolare lungo via Boccaccio senza deprimersi per il paesaggio di capannoni già scheggiati dalla crisi e poi entrare in una fabbrica favolosa. E crederci, per scoprire i segreti di una storia che di solito finisce male. Quasi sempre malissimo. read more »

  6. Vincono i fralibiens

    In Provenza la Unilever, che aveva delocalizzato in Polonia la produzione di tè Lipton e tisane con marchio Elephant, si è arresa alla resistenza operaia: pagherà milioni di euro alla nuova cooperativ

    Nella Fran­cia con­qui­stata dal Front Natio­nal è acca­duto qual­cosa di signi­fi­ca­tivo, non solo dal punto di vista sim­bo­lico ma per­sino mate­riale: dopo 1336 giorni di lotta, Davide, vale a dire 76 lavo­ra­tori della Fra­lib di Gémé­nos, in Pro­venza, ha scon­fitto fra­go­ro­sa­mente Golia, cioè la mul­ti­na­zio­nale anglo-olandese dell’alimentazione Uni­le­ver. read more »

  7. La dignità del Bauen non si sgombera

    Il Bauen Hotel di Buenos Aires, fallito nel 2001, è stato occupato nel 2003 trasformandosi in un simbolo delle imprese recuperate e del lavoro senza padroni. Dopo undici anni di autogestione arriva l'

  8. Trezzano sul Naviglio - Ri-Maflow. La fabbrica la riaprono gli operai. Occupano i capannoni vuoti e iniziano un’attività di riciclo e riconversione ecologica

    Che succede se manca il governo e si crea un vuoto di potere? In Parlamento ci sono almeno 163 eletti che pensano che, tutto sommato, l'assemblea legislativa possa andare avanti da sola anche senza esecutivo. Anche nel mondo del lavoro, ci sono operai che, in assenza di imprenditori in grado di farsi carico del loro posto perduto, pensano di farcela con le proprie forze. read more »

  9. Lavorare meno – ma lavorare!

    Recuperare e riconvertire: i workers buyout sbarcano in Italia

    L’esperienza delle cosiddette fabbriche recuperate è un esempio di quell’economia “civile” o “solidale” di cui oggi c’è bisogno più che mai.
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