Marsiglia, l'incontro internazionale "Economia dei lavoratori"

Marsiglia, l'incontro internazionale "Economia dei lavoratori"

Lavoratori delle fabbriche recuperate, ricercatori ed attivisti da diversi paesi europei e latinoamericani si incontreranno a Marsiglia il prossimo 31 gennaio e 1 febbraio presso la fabbrica occupata e recuperata Fralib.

In occasione della seconda edizione del meeting dei movimenti sociali europei Agorà99, tenutosi a Roma lo scorso novembre, si è svolta il primo momento di confronto e di dibattito europeo attorno alle esperienze di occupazione, recupero e autogestione delle fabbriche in crisi, che ha visto la partecipazione di fabbriche occupate italiane e greche e di militanti ed attivisti di diversi paesi europei. Un fenomeno nuovo nell’Europa dell’austerità che è utile indagare all’interno di un contesto segnato dalla disoccupazione crescente, dall’attacco ai diritti e alle garanzie, all’interno di una violenta offensiva padronale. Contro la ricetta neoliberista che prevede politiche di austerità, razzismo, disoccupazione, precarietà dilagante ed isolamento sociale, non senza difficoltà e limiti si stanno dando però diverse esperienze alternative basate sulla cooperazione, l’autogestione, forme e sperimentazioni di resistenza ed immaginazione di nuovi modelli produttivi.

Se dunque durante Agorà99 si è sviluppato un primo momento di confronto tra queste nuove esperienze, che ha cominciato a sviluppare linee di ragionamento, di inchiesta e di confronto molto interessanti da cui ripartire, la seconda tappa sarà proprio il meeting internazionale “L’economia dei lavoratori” che si svolgerà questo fine settimana a Marsiglia, presso la fabbrica occupata e recuperata Fralib. Organizzato a partire dal lavoro decennale di ricerca e inchiesta nato a Buenos Aires nel 2002, il programma di ricerca Facultad Abierta della UBA, ed in continuità con gli incontri internazionali “Economia dei lavoratori”, il meeting di Marsiglia vedrà la partecipazione di ricercatori, attivisti e operai delle fabbriche autogestite dall’Argentina, dal Brasile, dal Messico e da oltre sei paesi europei.

Proprio in Argentina, nel paese in cui con più forza si sono date esperienze di recupero delle fabbriche in fallimento a causa della crisi economica del 2001, è nato un programma di ricerca, nell’ambito dell’estensione universitaria, attorno al nodo dell’autogestione operaia e delle nuove sfide del sindacalismo a partire dalla rottura e dall’innovazione che le esperienze delle ERT (sigla utilizzata per definire le fabbriche recuperate, acronimo di “empresas recuperadas por sus trabajadores”) hanno costituito nell’ambito della lotta di classe e nel movimento operaio, non solo a livello argentino, ma su un piano sempre più globale. Un programma di ricerca anomalo, basato sulla condivisione di inchiesta e conricerca, di discussione e di analisi politica tra studenti, ricercatori, militanti e operai delle fabbriche occupate, capace di dare vita a convegni, pubblicazioni, seminari finalizzati a costruire appoggio popolare al movimento delle fabbriche, ricerca e inchiesta utile a rafforzare le lotte e a costruire dibattito su queste esperienze a livello globale. Un programma di ricerca che nelle scorse settimane ha subito, dopo oltre dodici anni di esperienza, un pesante attacco politico-accademico da parte della nuova preside della facoltà: a questo tentativo di delegittimazione da parte delle istituzioni accademiche, che mette a rischio la continuità dell’esperienza, i partecipanti del programma hanno risposto con una giornata di dibattito pubblico, tenutasi lo scorso 20 dicembre all’Università di Buenos Aires, e all’intensificarsi delle proposte e delle relazioni a livello globale che hanno costituito la vera forza del programma di ricerca, capace di offrire spunti di dibattito, documentazione, inchiesta e relazioni nello spazio globale tra università, movimenti sociali e fabbriche occupate.

In vista del prossimo incontro internazionale, previsto per il 2015 in Venezuela, durante l'incontro del luglio 2013, tenutasi a Joao Pessoa, in Brasile, è nata l’idea di aprire nuovi spazi di dibattito e di confronto: oltre alla biennale internazionale, fino ad adesso tenutosi a Buenos Aires nel 2007 e nel 2009, a Città del Messico nel 2011, ed appunto a Joao Pessoa in Brasile nel 2013, si stanno oanizzando una serie di incontri anche in Europa, in Nord America, Centro e Sud America, in Asia, Oceania e Africa, da svolgersi ad anni alterni.

A seguito di una serie di incontri e dibattiti con Andres Ruggeri di Facultad Abierta, tenutisi tra Spagna, Francia ed Italia nel mese di dicembre, il prossimo 31 gennaio si terrà il primo incontro euro-mediterraneo “L’economia dei lavoratori”: un momento utile ad aprire spazi di riflessione comune attorno alle prospettive di queste esperienze di lotta all’interno della crisi europea, confrontandosi con il dibattito latinoamericano che da oltre un decennio si articola tra ricercatori, militanti e operai in diversi paesi, in vista dell’incontro venezuelano del prossimo anno.