Cooperative

¡Si, podemos! Imprese recuperate dai lavoratori nell'emisfero settentrionale durante la crisi attuale

Da quando è iniziata la crisi finanziaria e economica nel 2008 varie aziende chiuse in Unione Europea -Italia, Francia, Grecia- e in Turchia ed Egitto, sono state occupate dai loro lavoratori e lavoratrici. Comune in America Latina, il recupero delle imprese costituisce una novità per i paesi dell'emisfero settentrionale del mondo, dove -tralasciando casi isolati e eccezionali- azioni del genere non avvenivano da oltre quarant'anni. In questo articolo dapprima si definiranno i criteri per distinguere tra imprese recuperate da lavoratori e lavoratrici da una parte e cooperative tradizionali e/o cosiddetti workers’ buy-outs dall'altra, ovvero imprese acquisite dai lavoratori durante la crisi. Verranno in seguito descritti e analizzati varî recuperi nei paesi menzionati, individuando caratteristiche comuni e differenze.
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Mondragón

Una cooperativa spagnola con filiali europee

Il 6 novembre 2013, la fabbrica di elettrodomestici FagorBrandt dichiarava fallimento aprendo un periodo d’incertezza per i suoi 2000 salariati francesi. Questa impresa ha una particolarità: è la fililiale di Fagor Elettrodomestici, una cooperativa di lavoratori che si trova dall’altra parte dei Pirenei. La stessa sede centrale aveva dovuto aprire una procedura di interruzione dei pagamenti il 16 ottobre precedente. Questa cooperativa fa parte del gruppo cooperativo di Mondragón, un gruppo fondato negli anni 1950 nei paesi baschi. Attualmente primo gruppo industriale e finanziario del Paese basco e quinto dello Stato spagnolo, riunisce 110 cooperative e 80.000 lavoratori. Presentata finora come un esempio di eccezionale successo, questa cessazione dei pagamenti da parte di Fagor Elettrodomestici, la cooperativa più antica del gruppo, significa la fine del «mito» di Mondragón [Kasmir, 1996]?
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Rapporto della quarta indagine sulle imprese recuperate in Argentina. 2014

Le imprese recuperate nel periodo 2010-2013

Capitolo 1
PRESENTAZIONE e CRITERI GENERALI

Il Programma "Facultad Abierta" ha realizzato dal 2002 una serie di rilevamenti nazionali sulle imprese recuperate dai lavoratori (ERT). Questi rilevamenti hanno lo scopo di costruire un'informazione il più possibile completa sull'universo delle imprese recuperate in Argentina, grazie ad un ampio campione di casi in cui sono stati raccolti dati tramite un questionario -che si è andato rielaborando e acquisendo complessità man mano che l'esperienza diretta dei lavoratori cresceva. read more »

Il Birrificio Messina recuperato dai lavoratori

Un'altra fabbrica chiusa dai padroni e recuperata dai lavoratori, che non si sono arresi alla perdita del posto di lavoro e vogliono provare ad autogestire, da operai, la produzione.

Li abbiamo visti per oltre un anno davanti i cancelli di uno stabilimento che per tutti loro era stata una seconda casa. Li abbiamo visti sotto il gazebo a raccogliere firme incuranti della pioggia, del caldo, delle giornate di festa. Hanno lottato per il loro lavoro e non si sono tirati indietro quando c’era da unirsi alla lotta di altri lavoratori messinesi. Una battaglia l’avevano persa, perché alla fine quel posto difeso con le unghie e con i denti non sono riusciti a mantenerlo. Adesso però festeggiano una vittoria molto più grande che ha il sapore del riscatto.  

Impatto e incidenza delle politiche pubbliche nello sviluppo cooperativo venezuelano

La costituzione venezuelana adottata nel 1999 ha attribuito un posto preponderante alla partecipazione popolare. Sul piano economico e sociale, nell’articolo 184, si facilita l’azione delle istanze di cogestione, di autogestione attraverso la «partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese pubbliche» e la «gestione delle imprese in forma cooperativa e di imprese comunitarie di servizio per favorire l’impiego» e «ogni forma associativa guidata da valori di mutua cooperazione e di solidarietà» [1]

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Storia e struttura della costituzione d’impresa cooperativa

Mutamenti politici di un rapporto sociale

Nel corso del suo lungo sviluppo il movimento cooperativo italiano ha attraversato trasformazioni lente e costanti, che lo hanno tenuto generalmente lontano da fratture radicali. Le diverse tendenze e tradizioni politiche che si sono intrecciate con la storia del movimento cooperativo evidenziano la duttilità dei principi cooperativi i quali, non modificati nella loro enunciazione astratta, sono stati piegati alle necessità contingenti. In questo saggio sosteniamo che il sistema cooperativo italiano pare da un lato aver assorbito i principi dell’economia di mercato grazie all’adozione di organizzazioni produttive e di strutture funzionali analoghe a quelle di molte altre imprese capitalistiche, dall’altro lato avere sviluppato al proprio interno una peculiare forma di agire sociale fortemente valoriale in quanto basato sull’istituzionalizzazione di postulati quali la mutualità e la solidarietà. Quindi la forma cooperativa si è storicamente costituita e continua a plasmarsi come un modello peculiare nel quale la sottocapitalizzazione richiede un’ampia fluidificazione dei rapporti lavorativi, che sono stati elevati al rango di valori morali nell’agire sociale. read more »

Ri-Maflow, per il Lavoro, reddito e dignità

I lavoratori provano a occupare la fabbrica dismessa per far nascere una Cooperativa di mutuo soccorso. Per far nascere un nuovo soggetto.

Fuori dal mercato, dentro al futuro. Il recupero delle fabbriche

Nell’Europa della grande crisi, il latrocinio perpetrato con sadica e chirurgica precisione   dalla grande finanza internazionale, rappresentata dalla BCE e dal FMI, incoraggiati dalla UE, ai danni di milioni di famiglie e di lavoratori, non sembra dare seguito alle aspettative di ripresa. read more »

Sweet coop Chicago

Per due volte sono stati schiacciati dal padrone di turno e dalle banche e per due volte hanno protestato e occupato la fabbrica. Qualcosa di simile negli Stati uniti era avvenuta solo negli anni ’30.

Fabrica sin patron

All’indomani della crisi in Argentina, molti operai occuparono le fabbriche chiuse e abbandonate dai padroni e le rimisero in produzione; gli ostacoli legali, l’appoggio dei quartieri, la necessità, u

Aldo Marchetti ha insegnato Sociologia del lavoro nell’Università Statale di Milano e in quella di Brescia. Giornalista pubblicista, è stato direttore di diverse riviste di cultura. Il libro di cui si parla nell’intervista è Fabbriche aperte, L’esperienza delle imprese recuperate dai lavoratori in Argentina, Il Mulino, 2013.  read more »

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